Comunicato stampa 2 RTeam Dakar 2023

Comunicato stampa 2 RTeam Dakar 2023


RTeam entra nella fase finale della Dakar 2023

Un parziale bilancio in positivo per RTeam, la squadra racing rally-raid di Massarosa (LU) che si trova quasi alla fine della sua avventura Dakar 2023 con pochi stages ancora da affrontare.
Dopo il meritato riposo nella capitale dell’Arabia Saudita, Riyhad e dopo aver approfittato dello stop per rimettere in condizioni ottimali tutti i mezzi in gara, si riparte alla volta della parte sud-orientale della penisola araba, che propone quest’anno il passaggio su territori mai attraversati dall’uomo, come la vastissima zona desertica denominata il “Quarto Vuoto”, caratterizzato da zone inesplorate, come riferito dai tracciatori, che hanno dichiarato di non aver trovato alcun segno neppure della presenza di animali, le stesse zone che incutono timore da parte di tutti i concorrenti, già provati dalle prove precedenti, le quali hanno mietuto, come d’abitudine al rally più duro al mondo, parecchie vittime anche illustri come i ben noti Carlos Sainz, Stephane Petheransel, Sebastian Loeb tra gli altri nelle varie categorie. Il confronto con la moltitudine di dune di sabbia di varia consistenza, ma soprattutto le rocce, talvolta taglienti come spade, hanno “tritato” le parti meccaniche dei vari mezzi, cercando spesso rimedi e riparazioni di fortuna, quando non si decideva con rammarico di dare forfait alla, dopo mesi e talvolta anche anni di duro lavoro, vedendo infranti i sogni, spesso di una vita, degli intrepidi attori protagonisti e non.
Ci si è dovuti confrontare altresì con le condizioni meteo davvero bizzarre; chi pensa al deserto come un‘infuocata landa sabbiosa e secca, si è dovuto ricredere nel vedere le terribili immagini di zone letteralmente invase da fiumi di acqua torrenziale che si allargavano a macchia d’olio sulle vaste distese desertiche, costringendo gli organizzatori alla modifica di vari tratti del percorso, anche qui si fanno sentire i cambiamenti climatici che stanno attanagliando il pianeta. Lo sanno bene gli uomini di RTeam che hanno dovuto allestire le varie zone di assistenza al limite della funzionalità, dove effettuare le normali attività di routine meccanica, diventava ancora più impegnativo, se si pensa anche alla fatica di dover percorre giornalmente centinaia di chilometri, accumulando altresì preziose ore di sonno mancato.

Come ci ha riferito Renato Rickler, team owner di RTeam dal bivacco di Haradh, tutti gli equipaggi sono regolarmente in gara e nonostante le condizioni particolarmente impegnative, si effettuano i normali interventi di manutenzione, il morale è alto anche se si battono i denti a causa delle basse temperature, che vanno spesso anche sotto zero.
L’equipaggio più performante è quello del siculo Antonio Ricciari, navigato da Simona Morosi, a bordo della Mitsubishi Pajero n°788, che ha navigato costantemente tra le prime posizioni della loro categoria H2, i quali hanno vinto anche una prova speciale e nella giornata di ieri figuravano dodicesimi assoluti.
Si difendono bene anche le due “Mitsu” Pajero EVO; la n°742 di Stefano Moro e Daniele Manoni, la n°761 del greco Evangelos Bersis e il suo navigatore Koutsoumbos intorno a metà classifica. Assai apprezzato anche il binomio varesino di David Bizzozzero e Pietro D’Agostino sulla Range Rover V8 n°766, tutti assistiti dal potente Iveco Erocargo 4x4 n°909 del terzetto Giannecchini-Macrini-Proietti, sempre pronti ad intervenire ad ogni occasione che militano anche nella categoria Truck Classic.
La classifica assoluta tuttavia non rende giustizia realmente agli equipaggi in gara, perché include mezzi più e meno datati ai quali sono richieste medie di velocità differenti che risultano più abbordabili per i veicoli più lenti che ingiustamente figurano tra le prime posizioni; un errore da parte degli organizzatori che in maniera “forfettaria” chiudono le operazioni di classifica in questo modo così superficiale, penalizzando di fatto coloro che devono essere molto più precisi nel mantenere il loro passo.

Ricordiamo che alla Dakar esistono 2 distinte gare, una per i veicoli moderni ed una per i veicoli che hanno corso il rally più impegnativo al mondo tra gli anni 80’ e 2000’, la cosiddetta Classic dove milita in pratica tutta la squadra RTeam.
Nella categoria delle moderne si corre “contro” il tempo, nella Classic “con” il tempo, in altre parole non vince chi risulta il più veloce ma il più regolare. Per fare ciò vengono stabiliti vari passaggi nelle prove, dove si impongono medie di velocità differenti in vari settori, le quali sono controllate attraverso l’ausilio di strumenti gps e dove vengono attribuite le penalità, la cui sommatoria, dà luogo in seguito alle classifiche finali. Mantenere la media “mixando” velocità di punta importanti e repentini stop a causa di insabbiamenti o difficoltà del terreno, è impresa davvero titanica ed esistono categorie che dividono i mezzi a seconda delle loro performance, H0, H1, H2, H3, dalla più facile alla più difficile, così il nostro Ricciari si trova a lottare nella H2 che risulta molto complicata e il 12° in classifica Assoluta di sicuro non lo ripaga dello sforzo compiuto.
Menzione speciale per l’aitante Ricky Rickler a bordo del suo MAN 4x4 n°545, un potente bestione navigato da Oscar Bravo Garcia, che fornisce assistenza nella gara dei veicoli moderni, al team spagnolo TH Trucks Team di Rafa Tibau e che figura dopo lo Stage 9 in 44° posizione.

Classifica a parte l’avventura Dakar 2023 lascia di sicuro un’enorme quantità di emozioni che si vivono in maniera davvero viscerale, affrontando situazioni particolarmente inedite così come l’attraversamento di paesaggi di una bellezza straordinaria e unica che lasciano costantemente senza fiato, soprattutto al tramonto.
Ora la carovana si dirige verso le coste del Golfo Persico e si troverà ad affrontare altre 5 prove in attesa di poter raggiungere la mèta fino a Dammam, dove sarà allestito il podio finale.
L’avventura RTeam alla Dakar 2023 continua……

Franco Iannone
ufficio stampa
RTeam

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