DAKAR 2019: RTEAM di Massarosa conclude un'incredibile avventura portando a termine la corsa più dura al mondo in Sud America e centrando il 3° posto della propria categoria, su oltre 150 equipaggi iscritti

DAKAR 2019: RTEAM di Massarosa conclude un'incredibile avventura portando a termine la corsa più dura al mondo in Sud America e centrando il 3° posto della propria categoria, su oltre 150 equipaggi iscritti

Per festeggiare questa favolosa Dakar, R TEAM organizza una grande festa presso La Costa dei Barbari a Viareggio Sabato 9 marzo dalle ore 20.30

Dopo 10 giorni massacranti per uomini e mezzi, R TEAM, alla sua decima partecipazione alla DAKAR, è riuscita a portare sul podio di Lima il proprio fuoristrada, conquistando la 54° posizione assoluta (oltre 130 tra auto e ssv alla partenza) e la prestigiosa 3° piazza nel T2, ovvero i veicoli derivati dalla serie, dietro solo alle due vetture seguite direttamente dalla propria casa ufficiale.

L’ “impresa”, solo così la possiamo definire visto che nella seconda settimana di gara l’equipaggio ha dormito solo poche ore, è stata possibile grazie alla tenacia, resistenza e forza d’animo messa sul campo dai due piloti Andrea Schiumarini e Andrea Succi e dal navigatore Massimo Salvatore, trio forlivese, alla loro prima partecipazione, che hanno utilizzato un veicolo preparato ed assistito da RTEAM.

L’equipaggio forlivese, seguito in gara dal camion Iveco Eurocargo iscritto come supporto veloce messo a disposizione da RTEAM con a bordo Ricky Rickler e l’ ingegnere Dragos Buran, ha vigilato giorno e notte sul Raptor intervenendo nei momenti di bisogno e nella tappa Marathon (2 giorni senza assistenza), ed ha permesso al trio di raggiungere Lima dopo 6000 km e 10 giorni durissimi, grazie anche ad una preparazione iniziata mesi e mesi prima.
Precisamente una preparazione iniziata sui veicoli ad agosto, continuata poi in novembre con una settimana di allenamento fisico sulla sabbia Tunisina, e terminata il 17 di gennaio sul podio finale di Lima, dopo un percorso al 70% fatto di dune Peruviane che sono state lo scenario di questa magnifica avventura che ha messo a dura prova l’intero Team.
I mezzi sono rientrati mercoledì 20 febbraio alla base, ovvero nella sede di RTeam in via di Montramito a Massarosa dove, da oltre 30 anni, il team manager Renato Rickler gestisce la più importante struttura italiana dedicata all'elaborazione di mezzi off-road da competizione, oltre che officina specializzata nella preparazione e riparazione di qualsiasi tipo di fuoristrada.

Per festeggiare questa favolosa Dakar, Rteam ha organizzato una grande festa con tutti i protagonisti che si svolgerà sabato 9 marzo dalle ore 20.30 in poi presso La Costa dei Barbari a Viareggio.

Per partecipare alla Festa Dakar di Rteam è necessaria l'iscrizione tramite questo link: Festa Dakar 2019



R TEAM è riuscita a concludere questa gara grazie alla propria struttura dedicata alle corse, e grazie agli eroi nascosti della Dakar ovvero il Team manager Renato Rickler, che a bordo del suo Pajero di assistenza veloce è rimasto sempre sveglio per coordinare ogni avanzamento dei veicoli durante le prove speciali e prendere decisioni importanti per il bene della squadra; come al termine della 3° speciale, dove l’Eurocargo di Ricky Rickler è rimasto bloccato insieme ad altri mezzi in un catino di sabbia, riuscendo in 8 ore a percorrere solamente 1 chilometro, per poi riuscire ad arrivare al bivacco alle 8.50 della mattina seguente, solamente 29 minuti prima dello start della prova successiva.
Questo percorso veramente difficile, quasi impossibile per i veicoli di serie, disegnato per mettere in difficoltà i super mezzi ufficiali e i leggerissimi syde by syde, ha fatto si che l’esperto team manager abbia deciso far saltare alcuni punti all’ Eurocargo (cosa possibile solo ai camion di assistenza veloce) aggiornando continuamente Ricky e Dragos sulla posizione e sulle condizioni di avanzamento del Raptor in maniera da non perdere eccessivo tempo e poter intervenire velocemente qualora si fosse presentato un problema, cosa che si è verificata durante la 7° tappa, dove al km 160 dei 350 previsti un problema elettrico ha fermato il trio forlivese che è riuscito a ripartire grazie al tempestivo intervento dell’ Eurocargo T4, arrivato sul punto grazie ad un lavoro di squadra fantastico.

Tutto questo è stato possibile grazie anche ai 3 meccanici presenti a bordo del Trakker 6x6 con ricambi ed officina mobile, Stefano Iacopinelli, Maicol Iacopinelli e Riccardo Romei che ogni sera si sono presi cura dei veicoli rimettendoli a nuovo per la tappa successiva.
Una gara che non sembrava finire mai, con difficoltà che aumentavano ogni giorno, ma che col il passare dei chilometri, pensando al podio finale di Lima, venivano superate con estrema determinazione dai piloti, messi fisicamente allo stremo durante la 7°, 8° e 9° tappa, costretti a guidare durante la notte in mezzo a dune difficilissime e vedere il bivacco solamente all’alba, con 3 ore di sonno in 3 giorni, ma con la consapevolezza che il grande obiettivo era vicino, entrando all’ultimo bivacco alle 6.59 della mattina con partenza per l’ultima speciale di 110km alle 7.01, ma a quel punto nessuno avrebbe più potuto fermare i tre forlivesi che dopo 2h 32m di speciale hanno tagliato il traguardo della gara più dura al mondo in lacrime, ma coscienti di avere fatto qualcosa di grande che non verrà mai dimenticato.
La DAKAR 2019 è stata l’ennesima conferma che nessuna sfida è impossibile, se preparata senza lasciare niente al caso, e oltre la bravura dei piloti è necessaria una struttura adeguata che ti deve supportare in ogni situazione.

Alleghiamo comunicato e consuntivo del team manager Renato Rickler alla fine della Dakar:

ABBIAMO “VINTO LA DAKAR!!!”
Per un team privato arrivare in fondo è come per i team ufficiali vincere.
Conquistato il terzo posto assoluto nei veicoli di serie dietro solo a 2 vetture ufficiali, il primo posto nei veicoli di serie a benzina e la 54° posizione nella classifica assoluta formata da piloti di 64 diverse nazioni. 350 veicoli alla partenza.


"Oggi ho concluso con il mio team – non a caso R TEAM – la mia decima Dakar.
Questa volta in Perù, la più difficile che mai, con il 70 % di sabbia.
Chi non ha provato non può immaginare, e tutti i piloti che vengono con me la prima volta alla fine mi dicono sempre: “ avevi ragione, se non lo provi non ci puoi credere".
La gioia che provi quando passi il traguardo finale, la paura degli ultimi km sono incomparabili. Raramente piango, ma alla fine di ogni Dakar condivido lacrime con i miei equipaggi, che a loro volta non credevano di poter provare sensazioni così forti, esasperate dalla stanchezza di 10 giorni di gara.

Gli equipaggi dei team privati come il mio sono i veri eroi della Dakar, che l’ organizzazione trascura mediaticamente avendo occhi solo per i grandi risultati. Però quando fanno vedere le immagini di chi soffre, si rivolgono a quelli come noi, quelli che si spremono fino in fondo per arrivare su un palco e non essere quasi considerati, perché tutti attendono i migliori, i primi delle sole classifiche assolute.

ONORE AL MERITO, sono bravissimi, piloti professionisti di grande levatura con capacità innate che pochi al mondo hanno. Però, partono la mattina presto quando è fresco, sono i primi a passare su terreni e sabbia non scavati, hanno dei mezzi molto performanti per i quali l’organizzazione deve in qualche maniera creare dei percorsi che li pongano in difficoltà, hanno i “map men” che gli studiano i percorsi migliori e le tracce da seguire, ma comunque…… vanno veramente molto forte! Al loro arrivo dopo solo 4 ore di guida, vanno in hotel, hanno il massaggiatore, la dieta, il relax, la considerazione dei media.

La nostra dakar è diversa, al di là dei confort inesistenti. Dobbiamo passare nei percorsi scavati, studiati per mettere in difficoltà top car, top camion e SSV, e noi con i nostri veicoli di serie ci sfiniamo. Sono percorsi praticamente impossibili da superare senza adeguata potenza, e devi provare, provare, provare ancora fino a che non sali. Ma così facendo ti pianti e quindi scavi, metti piastre, esci, gonfi e sgonfi le gomme, ricarichi tutto e … riparti;.
Intanto è passata un’ora ed hai consumato tante energie, ma prosegui con una incredibile forza e passione. 20,21,23,24 ore al giorno così, non ti lavi, non mangi, e al bivacco arrivi sfinito, ti butti per terra dormi 1,2,3, ore e via.

Quando oggi i miei equipaggi SCHIUMARINI, SUCCI, SALVATORE con il RAPTOR n°423 e RICKY con DRAGOS equipaggio n° 538 sono arrivati al traguardo, erano sfiniti, sporchi, puzzavano, ma avevano concluso la grande avventura, QUELLA SENZA SCONTI!
Negli ultimi 4 giorni hanno dormito 7 ore, mangiato sabbia e lavorato come escavatori.
MA NONOSTANTE TUTTO SONO ARRIVATI IN FONDO E QUESTA E’ LA GRANDE VITTORIA.
UNA SODDISFAZIONE INDIMENTICABILE, MERITATA, SUDATA, VINTA!
Devo dire che la passione e la forza di animo dei miei equipaggi anche quest’anno è stata unica. Nonostante la mia trentennale esperienza in questo settore ho imparato tanto, e non si smette mai di farlo.

Sono stati eccezionali come piloti, come resistenza, come passione e tenacia, ma soprattutto sono state persone fantastiche a livello umano, e questa è la migliore dote.
PER QUESTO MERITANO DI AVER “VINTO LA DAKAR…..”
Anch’io mi sento vincitore, il team ha funzionato, la squadra ha funzionato, i meccanici STEFANO, RICCARDO e MAICOL, il coordinamento, la logistica, gli equipaggi, i veicoli che sono stati perfetti, tutti gli SPONSOR che ci hanno aiutato. Unico dispiacere il ritiro degli amici DEL PUNTA-SINIBALDI, equipaggio con veicolo SSV a cui prestavamo la nostra assistenza.
GRAZIE RTEAM, con tutta la mia gioia."

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