Rteam alla Baja Aragon dimostra l'affidabilità e le alte prestazioni delle proprie vetture

Rteam alla Baja Aragon dimostra l'affidabilità e le alte prestazioni delle proprie vetture

Direttamente dalla voce del Team Manager Renato Rickler la dichiarazione post gara

"Abbiamo partecipato con il nostro team all’ultima Baja Spagna. Tre giorni frenetici da cui ritorni stanchissimo, ma contento dell’avventura e dello sport. Una gara difficile, dura, con quasi 600 km di speciali, un’organizzazione efficiente e molto valida che riesce a fare dei percorsi variegati ed in linea. Un’organizzazione che soprattutto non scende a compromessi e non guarda in faccia nessuno.

In queste gare si vede il vero sport, vince chi va forte al di là di qualsiasi tipo di interesse e di conseguenza.

Partecipano dei grandi campioni del livello di Nasser Al-Attiyah. Per i primi due giorni ha fatto risultati che davano da pensare che fosse la sua miglior prestazione mentre invece all’ultima speciale esordisce dando due minuti e mezzo ad un pilota come Hirvonen…Diavolo di un pilota!

Il nostro team era presente con cinque macchine di cui tre T2 e due T1 , il migliore dei quali il nostro L200 affidato ad uno dei primi 10 piloti del mondo Reinaldo Varela, con cui ti rendi conto qual'è il vero limite della macchina ma soprattutto se la vettura resiste ad essere usata al suo limite in maniera continuativa: i freni si consumano oltre ogni aspettativa, le gomme durano pochissimo, il motore gira sempre in pieno, il cambio mette marce senza mai fermarsi. Le sospensioni vengono esasperate. Che spettacolo!

Eppure è così che arrivano i veri risultati. Una vettura come la nostra costruita da un team privato riesce ad essere la prima subito dopo le case automobilistiche ufficiali. Abbiamo ottenuto in una speciale il 12° posto assoluto, dietro solo a Mini e Toyota, ma soprattutto abbiamo capito che la nostra macchina è molto competitiva e che può stare subito dietro le vetture da “1 milione di euro”.
Grande soddisfazione e… “grazie Reinaldo, sei un grande!"

I Pajero T2 bene, veloci ed affidabili come sempre. E’ la nostra specializzazione e carta vincente; salvo imprevisti siamo sempre sul podio e risultano molto competitivi a livello mondiale. Ottimi i test pre Dakar con il Ford Raptor. A parte un po’ di forature, nessun problema, nessun intervento ed anche un terzo posto sul podio dei T2.
Alla partenza erano presenti 230 equipaggi e questo fa pensare e soprattutto mi fa riflettere sulle gare italiane e sull’attuale situazione del campionato, che seguo per passione come spettatore con tanta delusione, ed al quale non partecipo in quanto ritengo non valida l'offerta delle gare, non adatte per un cliente che noleggia le vetture.

È stato dichiarato a Pordenone un record iscritti con 74 vetture ma nessuno ha messo in luce la verità, ovvero che gli iscritti alla gara di mondiale erano 25 compreso 7 italiani di cui 5 effettuano il campionato italiano. Il bluff delle 74 vetture non ha però messo in luce che questo è stato il peggior risultato internazionale mai ottenuto in Italia, ma soprattutto non ha evidenziato che le vetture partenti erano 68 di cui solo 25 iscritte al mondiale + 13 vetture per l’italiano + 11 TH e 19 di SSV. La scelta di far correre gli SSV con lo stesso identico percorso delle vetture getta il fumo negli occhi evidenziando un maggior numero di iscritti, ma purtroppo è la scelta che rovinerà l’automobilismo legato alla nostra specialità di cross country. Questa opinione è stata espressa anche dai costruttori principali, in quanto ritengono molto semplice costruire un veicolo leggero e con tanta potenza mantenendo dei bassi costi, che però non è assimilabile commercialmente ad una vettura di produzione di serie.

Ovviamente l’utenza si rivolge a questi veicoli perché sono divertenti veloci ed economici ma però non dovrebbero correre potendo fare delle comparazioni di classifica con le automobili, se vogliamo che la nostra specialità continui nella sua essenza.

Stessa cosa vale per lo snaturamento della nostra specialità, in cui corriamo negli stessi percorsi dei rally su terra, ottenendo dei risultati demoralizzanti paragonabili a quelli di una Twingo R2; risultati soppressi mediaticamente e logisticamente da una gara più importante e con dei percorsi non consoni al Cross Country.

Noi corriamo con dei fuoristrada ed i percorsi devono essere da fuoristrada. Un campionato costituito da tre gare nello stesso posto e tre gare al seguito dei rally non soddisfa i clienti. Prova ne è che a parte le gare di Pordenone, dove l’organizzatore è un buon comunicatore che riesce a coinvolgere molti piloti a lui vicini anche se offrendo le iscrizioni pur di averle, a San Marino c’erano 21 iscritti se non si considerano gli SSV e nota peggiore solo 12 vetture partecipanti al campionato Italiano.

Il mio Team fa il mondiale, ma per assurdo non partecipa all’ Italian Baja essendo non gradito all’organizzatore, che così rinuncia alla presenza di una squadra ambita in tutto il mondo.

Se non si abbandonano le gare al seguito dei Rally
se non si evita di fare più gare nello stesso posto
se non riprendiamo una nostra identità, legata a percorsi adeguati e navigati
se non si vietano veramente e praticamente le ricognizioni
se non si fanno le cose correttamente con etica sportiva anziché con etica commerciale e di interessi
se non si fanno veramente rispettare i regolamenti in maniera uguale per tutti
se non si fa una meritocratica comunicazione sportiva
se non si premia veramente chi va forte
se non si agevolano i piloti italiani con le tasse di iscrizione, soprattutto nella gara mondiale
IL NOSTRO SPORT IN ITALIA E’ FINITO E SENZA FUTURO! Tutti lo sanno ma nessuno lo dice.

Invece di fare polemiche su chi ha provato e chi non ha provato, chi avrebbe vinto se... etc. bisogna fare un'analisi della situazione e scrivere e attivarsi affinché cambino le cose!
Provate a fare una gara all’estero e valutate i costi, il divertimento e quanti KM fate di prove speciali.

Andrea Schiumarini, il nostro pilota che ha esordito in Spagna nella gara di mondiale ha pubblicato questo post: “Baja Aragon terminata...rimarrà per tanto tempo un meraviglioso ricordo di una gara fantastica! Guidare nella stessa speciale nella terra...nella sabbia...nella roccia...nel fiume... poi sotto il diluvio... la grandine... il fango!!! Non mi era mai capitato e penso rimarrà un evento eccezionale... come eccezionale è stato questo weekend! Abbiamo portato a casa un quarto posto a denti stretti fino alla fine! Grazie a tutto il Team per il supporto

Dopo una gara Italiana, mi sembrano molto diversi i commenti!
Perché in Italia non dobbiamo avere un campionato Italiano Cross Country degno di tale nome? Non è vero che gli organizzatori non esistono e tantomeno che mancano i piloti. Come dice un vecchio detto questo è il cane che si mangia la coda!

Offrendo un buon prodotto ai piloti, disinteressato, non burocratico, sportivo ed adeguato, gli utenti ci sono. Sarebbero le giuste basi della nostra specialità. Basta vedere la partecipazione alle gare estere anche dei piloti italiani. Se ci sono i piloti ci sono anche gli organizzatori e viceversa. Se si proporranno delle gare adeguate faremo anche noi dei numeri.

Ora prossimi appuntamenti ci aspettano:
il Mondiale in Ungheria,
la Baja Germania a settembre, gara bellissima ed affascinante con 100 iscritti, senza trasferimenti con 520 km di speciale
la Baja Troya in Turchia ad Ottobre valida per EAST EUROPE CHAMPIONSHIP, 600 km di speciali tutti in linea, con una logistica comoda ed organizzata, veramente economica, che permette con circa 2000 euro di avere hotel, iscrizioni e trasporto della vettura
Il mondiale in Portogallo contemporaneo alla Turchia
La mitica DAKAR, ci saremo per la decima volta!

PRONTI A PARTIRE ANCORA UNA VOLTA!

Un abbraccio a tutti gli appassionati di Cross Country

Renato Rickler

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