Speciale Dakar: Intervista al navigatore Massimiliano Catarsi

Team: RTeam
Vettura: Ford Raptor
Ruolo: Navigatore in coppia con Gianluca Tassi

1 - La Dakar rappresenta per ogni pilota e navigatore cross country la sfida per eccellenza. I motivi per affrontarla possono essere molteplici: mettersi alla prova, superare i propri limiti, vivere forti emozioni. Che cosa l'ha spinta a voler affrontare per la prima volta questa competizione e qual'è il suo obiettivo nella Dakar 2017?

Sicuramente la Dakar è il massimo obiettivo per chi come me frequenta da oltre 20 anni il mondo del Cross Country. In passato avevo già rinunciato due volte per diversi motivi e l'occasione che mi si è presentata quest'anno non potevo farmela scappare. L'obiettivo principale e quello di arrivare al traguardo, anche per dimostrare che, nonostante la disabilita di Gianluca, possiamo raggiungere certi risultati.

2 - Quali sono le caratteristiche e le conoscenze che un navigatore cross country deve avere nelle competizioni internazionali ed in particolare per affrontare la "signora delle competizioni cross country" ovvero la Dakar?

Un buon Navigatore deve sicuramente conoscere i regolamenti specifici, avere buone capacità di navigazione sia a road book sia con GPS, ma deve anche saper gestire le difficoltà tecniche e fisiche che un equipaggio sicuramente si troverà ad affrontare in gare particolarmente ardue come la Dakar. Sono inoltre molto importanti anche le nozioni di meccanica e proprio per questo stiamo seguendo con il team una preparazione atletica unita ad un training di meccanica.

3 - Che cosa la affascina della figura del navigatore rispetto a quella del pilota e quindi che cosa l'ha spinta nella sua carriera cross country a specializzarsi come navigatore?

Il ruolo del Navigatore mi ha sempre affascinato fin da piccolo, quando andavo a vedere i rally. Trovavo questa figura più carismatica del pilota. Ricordo navigatori mitici che hanno fatto la storia nei rally e che si sono distinti anche nel cross country. Nei rally moderni tale ruolo e un po' cambiato con l'introduzione dei parchi assistenza, team manager e DS, mentre nel settore del fuoristrada rally raid, il navigatore ha tutt'ora una grande importanza. Oltre alla soddisfazione enorme di trovare la "via giusta"!

4 - Un'ottima comunicazione e un buon feeling tra navigatore e pilota sono sicuramente elementi fondamentali per creare un buon equipaggio in gara. Qual'è il rapporto con il suo pilota, quali competizioni avete affrontato insieme?

Ho gareggiato al fianco di oltre 30 piloti in svariate tipi di competizioni, poi, nel 2010 il mio Team Manager Renato Rickler mi propose una sfida strana...navigare un disabile. Cosi ho conosciuto Gian Luca. Abbiamo partecipato insieme ad alcune gare di Coppa del Mondo, con un ottimo risultato alla Baja Spain dove siamo arrivati 1° tra gli equipaggi italiani. Abbiamo inoltre conquistato un risultato storico al Rally dei Templi, con il 1° posto in classifica assoluta che per la prima volta nella storia veniva vinta da un pilota diversamente abile. Oltre alla parte agonistica, ho anche un bel rapporto d'amicizia con Gianluca, anche se le arrabbiature che mi fa prendere sono infinite!...ma..è un grande e gli voglio bene!

5 - RTeam ha molti anni di esperienza nel cross country internazionale, un palmarés di successi mondiali e diverse partecipazioni alla Dakar. Qual'è il suo rapporto con il team e che cosa l'ha spinta a scegliere questa squadra per affrontare la sua prima Dakar?

Come piace dire a me...io ho un contratto a vita con RTeam! E' dagli anni '90 che sono orgogliosamente nella squadra di Rickler e ne vado fiero. Grazie a Renato ho potuto vincere 2 campionati assoluti, svariati campionati di classe e gruppo e molte gare, oltre a poter fare da navigatore a piloti molto importanti, non ultimo Miki Biasion. Oltre a Renato, nelle ultime stagioni la squadra si è arricchita con Ricky Rickler, un ragazzo che ho visto crescere e che considero molto preparato e appassionato del settore. La scelta del team per me è scontata...